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La visita dalla dottoressa (parte terza)

 
Post #1


La visita dalla dottoressa (parte terza)Era tutto pronto. Così la dottoressa mi invitò a rimanere pure in quella posizione umiliante (disteso sul lettino a gambe aperte con palmi dei piedi ben combacianti tra di essi), mentre nel frattempo l'assistente era di nuovo vicino al mio corpo nudo e indifeso.-"Benissimo", disse la dottoressa fissando il mio cazzo duro e quasi del tutto scappellato, "il checkup dei tuoi testicoli non ha evidenziato alcunchè di anomalo e devo dire, anzi, che sono in perfetta salute, ben cospicui e turgidi... faremo adesso un checkup completo del pisellino."Istantaneamente, quel pochissimo che mi mancava per raggiungere un'erezione completa si palesò ed il mio "pisellino"_come la troia lo chiamava fin dall'inizio della visita_ risultò sotto i suoi occhi più duro della pietra! Era davvero tutto pronto, ed ancor prima che la dottoressa inforcasse un altro paio di guanti (i precedenti si erano lisi a furia di palpare, studiare, toccare, tirare e misurare i miei testicoli nudi e lisci) si avvicinò lentamente al mio viso, umiliato ma eccitato, quell'altra troia dell'assistente, la quale con voce pacata ed accompagnata da sorrisetto malizioso mi chiese: "è la prima volta che ti fai controllare il pisellino?"Ancor prima che potessi proferire la mia risposta la dottoressa intervenne:-"Si si, è la prima volta e si vede! Poi nel suo caso non possiamo più parlare di pisellino perchè ha 28 anni! Altro che pisellino!"-"Beh, in effetti a 28 anni non si ha più un pisellino"_ replicò l'assistente_"e poi qui vedo che non è affatto calmo come quello dei bimbi", disse subito dopo.La dottoressa allora si avvicino ed afferrò delicatamente il mio cazzo, rimettendo la pelle a posto come a richiudermelo (era scappellato da minuti ormai) e mentre cercava di vincere una certa resistenza nel ricoprire la cappella calda e rossa, guardandomi negli occhi mi disse: "mi raccomando sempre gambe nella stessa posizione, altrimenti non possiamo visitarti. La mia assistente mi serve qui vicino adesso e non può tenerti le gambe ferme, quindi ti preghiamo di rimanere nella stessa identica posizione fissa!"-"Si dottoressa", replicai eccitato e parzialmente incredulo.Così la dottoressa, che con fatica era riuscita a chiudermi il pisello, riprese poi a scappellarlo lentamente: lo afferrava dall'accumulo di pelle situato sopra il glande e lentamente, e con il suo sguardo attentissimo ed occhialuto, tirava giù la pelle, lasciando scoperta e indifessa una cappella rossa e gonfia di piacere...-"Cominciamo dal glande?",chiese l'assistente che si era goduta tutta la scena del lento scappellamento.-"No.",rispose seccamente la dottoressa, "iniziamo dal prepuzio".Così, afferrando nuovamente la mia pelle sovrabbondante, la quale formava adesso una sorta di fiore rugoso di pelle a coprire la cappella, lentamente cominciava a scendere giù, scappellandomi il pisello tra pollice ed indice. Andava così lentamente che potevo sentire lo "s**tto" della cappella che nuda veniva fuori dalla pelle, procurandomi un fremito di eccitazione:-"Che succede?" chiese la dottoressa?-"Niente", replicai con un fil di voce. Sentivo una tensione fortissima nel mio basso ventre, come di enorme eccitazione quando non ci si masturba o non si scopa da tempo. In effetti, in quel momento i miei pensieri si erano tutti soffermati sul tempo, su quanto fosse stata l'ultima volta che avessi scopato o mi fossi masturbato. Ma in quel momento la mente, obnubilata dall'eccitazione a com'era, non mi fornì alcuna risposta, sennonchè un eccitantissimo ritorno alla realtà, il quale vedeva adesso una cappella completamente nuda e scoperta e la cui copertura di pelle era tenuta in tensione tra le due dita della dottoressa. Queste si erano fermate circa a metà cazzo e lo tenevano fermo e scappellato. Sotto l'area di scappellamento, ovvero sotto le dita della dottoressa, vi era la pelle rugosa del mio prepuzio che comunque avrebbe potuto scendere ancora un po'. La dottoressa scrutava con attenzione il mio cazzo duro e aperto e senza mai mollare la presa delle sue dita (sempre indice e pollice) poichè, se l'avesse fatto, la pelle sarebbe tornata su, coprendo la zona immediatamente sotto il solco della cappella, mi chiese se provassi dolore. Le dissi di no. Riprese allora a richiudermi lentamente il pisello, avendo cura di ricoprirlo tutto con la pelle del mio prepuzio. Continuò e lentamente lo riscappellò, afferrando la mia pelle stavolta con tre dita (pollice, indice e medio); ancora, lo richiuse tutto e poi di nuovo me lo riaprì lentamente. Di nuovo, più e più volte: apriva il pisello, chiudeva il pisello, apriva il piseelo, chiudeva il pisello...Potevo sentire nitidamente la pelle del mio cazzo scorrere sulla mia cappella sotto gli occhi pignoli di quella troia che intanto continuava a scappellare e a richiudere! L'assistente stava li ferma, limitandosi a guardarsi lo spettacolo di un pisello duro come pietra che viene delicatamente spogliato e rivestito da una baldracca in camice bianco. Mi stavo effettivamente chiedendo quale mai sarebbe dovuto essere il ruolo dell'assistente stavolta. Non vi erano più palle da palpare e gambe da tenere ferme e spalancate (sebbene la dottoressa mi avesse intimato di non cambiare mai posizione), eppure era ancora li. Avrei capito quale sarebbe stato il suo ruolo più avanti e, fino a quel momento, bastava la dottoressa nel suo atto di aprirmi e chiudermi il pisello."Bene", disse la dottoressa tenendomi il pisello aperto e guardandomi negli occhi, "adesso devo controllare l'elasticità del tuo prepuzio; ho visto che scorre discretamente bene ma devo adesso visitare l'elasticità complessiva."Che cosa mi avrebbe fatto? Pensai con un filo di preoccupazione: "non ha appena finito di scappellarmelo? Che cosa intende questa troia per elasticità?"Si rivolse allora all'assistente e la invitò ad avvicinarsi al frenulo del mio pisello: "io adesso gli effettuerò un'iperdistensione del prepuzio", le disse, "e tu dovrai stare attenta al colore che il frenulo assumerà una volta che distendo la pelle".L'assistente si posizionò con lo sguardo tutto puntato al mio frenulo ma in pratica aveva davanti agli occhi anche le palle ed il resto del corpo nudo. La dottoressa riprese allora ad afferrare la mia pelle e stavolta, ancora più lentamente di prima, cominciò a scappellare "a tappe", le quali erano intramezzate dalla domanda, rivolta all'assistente, "colore?"-"Ancora rosso!", replicava l'assistente durante le prime fasi di scappellamento.In pratica, la troia andava scappellandomi il pisello centimetro dopo centimetro, rimanendo immobile in attesa di udire il responso cromatico dell'assistente...Continuò a scendere. La pelle sotto le sue dita scappellanti andava accumulandosi sempre di più.-"Adesso il colore?" -"Un po'più pallido", replicava l'assistente.Il mio frenulo si andava tendendo, finchè non arrivò al limite massimo! -"È al massimo dottoressa, è pallido ed in tensione!"Alzai lo sguardo verso il mio cazzo manipolato ed in quel momento pensai che mai lo avevo visto così! Era lucido e con tutte le vene e venette in evidenza, della pelle non c'era più traccia, nemmeno sotto le dita della dottoressa che continuava a tenere in tensione! In pratica avevo capito cosa significasse vedere un cazzo COMPLETAMENTE SCAPPELLATO! La cosa mi eccitò moltissimo ed un fremito un po' doloroso (con quel frenulo teso e pallido...) si fece strada in me, traducendosi in una piccola scossa che mi fece intimamente trasalire su quel lettino bianco. Lo tenne ancora per qualche decina di secondi fermo e completamente scappellato, osservandolo da ogni angolazione possibile; a destra, a sinista, più da vicino, più da lontano, ma senza mai lasciarlo andare: doveva rimanere tutto aperto.-"Hai dolore?" mi chiese.-"Un po'", le dissi.Alchè lei replicò:"questo esame non lo conoscono in molti. È un po' doloroso perchè la pelle va stirata tutta e può provocare dolore nel paziente, se questo non ha un pisellino in forma", disse ridendo e mollando finalmente il mio cazzo durissimo e spogliato della sua stessa pelle.-"Quindi vuol dire che ho un pisellino in forma?", le dissi un po' coraggiosamente.-"Ahah, fino a questo momento è tutto perfetto: testicoli e prepuzio stanno benissimo, adesso vediamo la parte più importante: il glande."La cappella. La parte più importante l'aveva chiamata! La mia eccitazione (la quale era di poco deflagrata) diminuì quando la voce dell'assistente troia non irruppe nuovamente dicendo: "dottoressa non è meglio prendere le misure adesso, prima di visitargli il glande?"La dottoressa, che nel frattempo stava prendendo degli appunti, la guardò e annuì: "si, in effetti è meglio prenderle adesso le misure, mentre visito il glande il risultato può essere falsato dall'erezione."Le due troie mi intimarono di alzarmi in piedi. Lo feci e la dottoressa mi venne incontro con uno strumento in mano. Era un metro.Lo estrasse dal raccoglitore e prima ancora di adagiarlo sul mio cazzo per misurarmelo si fermò dicendo: "aspetta però, così non va bene!"Si fermò e mi guardò negli occhi. Intervenne allora l'assistente e mi disse che le misurazioni vanno fatte dapprima col pene a riposo e poi col pene in erezione completa. -"Giovanotto, dobbiamo fare ritornare alla normalità questo pisellino! Capisco che io e la mia collega siamo donne, che sei tutto nudo e che questa visione può giocare questi effetti, ma ti chiedo di collaborare altrimenti non finiamo più. C'è ancora il grande da visitare!"Imbarazzato mi guardai attorno e cercai di appigliarmi ad una qualsiasi idea che fosse stata in grado di far ammosciare quel cazzo in tiro ormai da più di un'ora!Mentre pensavo, un fisiologico imbarazzo si fece strada ed il cazzo lentamente e timidamente divenne più flaccido, benchè ancora in erezione.Le due allora mi guardarono e quasi all'unisono mi dissero: "fai un po' di corsa sul posto!"Hai capito? Le due troie conoscevano molto bene quelle situazioni di maschi coi cazzi immisurabili perchè duri come pietra e praticamente nello stesso istante hanno pensato la stessa cosa! -"Dai, fai un po' di corsa!", mi intimò la dottoressa riprendendo il metro in mano.Obbedii e iniziai timidamente a correre sul posto. Le mie palle ed il mio pisello ballonzolavano su e giù a ritmo del mio passo e la vergogna era tanta, ma anche l'eccitazione latente, la quale speravo non arrivasse tutta i quel momento.-"Salta!", mi intimò stavolta l'assistente.Feci così qualche altro passo sul posto e saltai, udendo chiaramente lo sbattere del mio cazzo in carne sulla pancia lscia.Stavo ancora correndo come un ebete quando la dottoressa, come a non voler perdere il momento buono, rapidamente si avvicinò col metro srotolato, ed afferrando con delicatezza il pisello lo chiuse; una volta chiuso stirò il metro: "9,7 centimetri la lunghezza a riposo". Girò poi il metro e tentò di misurare il diametro, sennonchè, ancora una volta, il cazzo stava diventandomi di nuovo duro...-"Ah questi maschietti!", disse la dottoressa.L'assistente si era lasciata andare in una sonora risata e subito dopo disse "il bello che gli facciamo fare la pipì prima di visitarli! Non serve a nulla! Dovremmo travestirci da maschi, dottoressa!"Nel frattempo, all'udire quelle parole inutili e sessiste (mi hanno sempre fatto incazzare) il mio pisello deflagrò ancora, cosicchè la dottoressa potè procedere alla misurazione del diametro: "circonferenza 8,1 centimetri a riposo."E adesso? Non era forse il momento di misurare in erezione? Ero curioso di vedere le loro facce e volevo stupirle: la cosa mi eccitava moltissimo, tanto che immediatamente dopo l'aver ritirato il metro, il cazzo mi ridivenne subito duro come il ferro!-"Non si perde di certo tempo con te eh?", disse ridacchiando la dottoressa, "ma le misure in erezione le prendiamo dopo perchè abbiamo da visitare il glande adesso, ed il controllo è più lungo."-"Rimettiti come prima sul lettino con le gambe a rana", mi disse l'assistente.Adesso era arrivato il suo turno: "dunque, tu tienigli il glande scoperto più che puoi mentre io lo visito."Ecco svelato l'arcano. Adesso la troia mi avrebbe manipolato la cappella (chissà come) e l'altra altrettanto troia dell'assistente mi avrebbe tenuto il cazzo aperto per consentire un esame accurato. Che bel ruolo pensai: una visita e l'altra è pagata per tenere i cazzi scappellati; come se dal ginecologo uno fosse pagato per tenere la figa tutta aperta e l'altro per visitarne l'interno...L'assistente s'infilo un nuovo paio di guanti e con una mano un po' più pesante di quella dottoressa mi scappellò tutto il cazzo, il quale appariva di nuovo lucido e indifeso. Subito dopo sentii qualcosa scorrere sulla mia cappella e poi subito sotto la mia mucosa nuda e lucida. Era liquido preeiaculatorio. Ne era uscita una grossa e viscosa goccia, come un segno di palese ribellione a quella tortura di vergognosa eccitazione.-"C'è del liquido, dottoressa, vuole che lo prelevi?"-"Addirittura!", replicò la dottoressa, "vediamo?"Si avvicinò e si umettò le dita del mio liquido, il quale era ormai colato fin sulla mano guantata dell'assistente, la quale non si era scomposta e continuava a tenermi il cazzo tutto aperto senza pietà. Il liquidò filò tra indice e pollice della dottoressa. Una grandissima eccitazione mosse il mio cazzo tra le dita dell'assistente, la quale credo avesse avuto la sensazione di tenere in mano un grosso rettile viscido che avrebbe voluto dileguarsi.Continuò ad osservare la consistenza del mio muco. Lo passava tra un dito e l'altro facendolo filare e dopo un'attenta osservazione disse: "va benissimo, con questa scusa potremmo risparmiarci altri esami clinici." Mi guardò, e con ancora il liquido filante sulla mano mi disse: "tu stai benissimo! produci liquido preeiaculatorio in gran quantità e la sua consistenza è indice di ottima salute genitale...insomma in questa visita ti sta capitando di tutto e di più, ma almeno, grazie a queste piccole papere, siamo certi che tu sia in ottima salute!"Non ne potevo più! Sentivo che stavo per scoppiare! Quelle due troie mi stavano facendo morire.-"Tienilo bene aperto mi raccomando", disse la dottoressa all'assistente.Iniziò a palparmi delicatamente la cappella, come a cercarvi qualcosa nascosto dentro. Lo fece più e più volte, progressivamente sempre più intensamente: le sue dita, pollice medio e indice palpavano in lungo ed in largo la mia cappella. Fece poi scorrere le sue dita su e giù come a volerle fare una sega, ma senza pelle, la quale era tutta sotto le dita dell'assistente, tesa e tirata senza dignità. Un cazzo completamente nudo! Un cazzo fottutamente nudo su di un corpo altrettanto fottutamente nudo come un verme! Continuò con quella sega "liscia" (forse voleva verificare la sensibilità del mio glande) e la mia eccitazione era incontenibile... non credo uscì altro liquido preeiaculatorio ma sentivo di averne a litri da espellere e quella goccia non era che il 10% di tutta la fortissima eccitazione che avevo in corpo. Continuò a segarmi la cappella, cambiando stavolta orietazione, in quanto pollice ed indice mi stimolavano ai lati dei sue solchi e fin sopra il buchino. Mi stava masturbando la cappella ed io stavo per perdere la testa. Stavo ansimando. Ogni tanto la voce della troia, la quale stava praticamente masturbandomi, ribatteva fermamente all'assistente: "tienilo aperto, mi raccomando!" Si, stavo ansimando. Si sentiva benissimo ma le due troie continuavano a fare le professionali: una me lo teneva tutto scappellato, l'altra mi faceva una sega alla cappella. Un vero film porno d'autore. Finita quella sega alternativa, si allontanò per prendere una piccola torcia. Il mio corpo era attraversato da scosse di eccitazione, le quali a tratti si palesavano sotto gli occhi dell'assistente che ogni tanto cambiava presa per evitare che il cazzo si chiudesse un po'facendo scivolare la pelle. La dottoressa si avvicinò e mi disse:"allora, devo controllarti il buchino dell'uretra e per farlo ho bisogno della tua collaborazione"Risposi con un tremante e semi-ansimante "s-si". Allora mi guardò e sorrise. Aveva capito in che stato mi trovavo.-"Bene, tu tienimi il pisellino aperto_tutto ben aperto, mi raccomando_ così lei [l'assistente]può aprire il buchino e io posso visitarlo."L'assistente abbandonò così la sua posizione e ne uscì un pisello duro, venoso e arrossato dalla presa stretta. Con la mano tremante afferrai il mio cazzo, lo aprii più che potevo e aspettai che l'assistente si avvicinasse per scostarmi i lembi del buchino. Ora la scena era ancora più eccitante: io che tenevo il cazzo fermo e aperto, la troia che mi apriva il buco e la terza puttana che vi scrutava dentro...Gli ansimi e le scosse si facevano sempre più frequenti. Non riuscivo più a controllarmi.-"Apri bene il pisellino..." mi ripeteva la puttana.Osservò dentro per qualche secondo ancora. -"Tutto ok il buchino! Vediamo meglio il frenulo."Esortò l'assistente a ritornare al suo posto di scappellatrice. Così fece. Sorrise placidamente, lo riafferrò e lo aprì più che potè.La dottoressa mise sul suo dito indice (quello che aveva preso e valutato il mio liquido preeiaculatorio) una sorta di gel trasparente. Si avvicinò ed iniziò a passarla sul mio povero frenulo teso e pallido (considerando quanto scappellava l'assistente). Lo stava stimolando: passava e ripassava il suo dito, poi lo afferrava tra pollice ed indice e dolcemente lo tirava e lo allungava, provocando anche un eccitante dolore. Si fermò e lo osservò per almeno un minuto, girando spesso lo sguardo ed incrociandolo con quello dell'assistente (la quale ancora lo teneva tutto aperto). Ancora un'altra volta allungò la mano, toccò la cappella come ad accarezzarla e disse: "va bene, adesso possiamo dire che i tuoi genitali godono di ottima salute!"Forse era davvero finita. Mi doleva la pancia dall'eccitazione. Dovevo assolutamente liberarmi e finalmente era giunto il momento di andare, sennonchè l'assistente, la quale ancora teneva il mio cazzo fermo sebbene meno scappellato, disse richiamando la dottoressa: "dottoressa la misura in erezione! L'abbiamo scordata."-"Oh già è vero!", disse con aria rilassata.Dovevo andare! Non ne potevo più! Temevo che se mi fossi alzato in piedi per quella cazzo di misurazione avrei avuto un crampo allo stomaco e sarei forse svenuto! Presi per alzarmi ma la dottoressa mi fermò e mi disse: "non preoccuparti, puoi restare pure disteso, questa è più una formalità che altro. Tu stai benissimo."Si avvicinò allora col solito metro, invitandomi a riassumere la solita posizione a rana. Ovviamente non vi era alcun bisogno di provocare l'erezione, così mettendo a bando le ciance, la dottoressa tese la mano per quell'ultimo (finalmente) e formale test. Mi afferrò il cazzo dalla punta per tenerlo ben dritto, poggiò allora il suo metro (chissà quanti cazzi avrà misurato...) e si palesò un bel 17,5 centimetri. Intanto quel dolore al basso ventre aumentava e mi sentivo sempre più male. La dottoressa adesso aveva cambiato orientazione del metro, come aveva fatto in precedenza per il diametro. Nel farlo, avvolse la mia cappella col metro.-"Ahhh!", mi uscì d'istinto dalla bocca.La dottoressa non fiatò ma mi guardò con un sorrisetto malizioso.Sistemò meglio il metro, ed ancora, il contatto con la mia cappella di fuoco liberò un altro vocalizzo.-"Ahhhhhhh....ahhhh"Nuovamente, la troia non parlò e si limitò a sorridermi e a scambiare uno sguardo come di consenso con l'assistente, la quale era seduta alla scrivania.Lentamente tolse il metro e andò per appuntare i risultati, sennonchè tornò subito indietro e disse: "misuriamo meglio la circonferenza."Ancora una volta adagiò il metro sulla mia cappella, avvolgendola tutta. Osservò stavolta da vicino e nell'icrociare il suo sguardo sentii un calore intensissimo farsi strada nel mio corpo nudo. Strinsi forte le mani ed arricciai le dita dei piedi. La dottoressa aveva appena tolto il metro_dunque si allontanò_ed in quel momento mi sentii come in un mondo idilliaco, irreale: il mio cazzo stava cacciando litri di sborra a grandi fiotti. Lo guardavo fiottare alzando lo sguardo, non capendo più quali emozioni stessero attraversando la mia mente! Si contraeva ripetutamente nel tentativo di espellere tutto fino all'ultima goccia di sperma, il tutto sotto lo sguardo incredulo ma maliziosamente sorridente delle due troie, le quali mi avevano visitato in ogni centimetro della mia intimità, dando vita, dopo anni a quella grande passione per le visite mediche che da moltissimo tempo si era ormai sopita. Ricordo che ebbi la tentazione di usare le mani per accelerare la fuoriuscita di tutto quel era contenuto nei miei testicoli, ma non lo feci. In fondo doveva andare così: un'esperienza così particolare doveva concludersi con un orgasmo altrettanto particolare! Ed ancor oggi, a distanza di anni, mi ritorna in mente l'immagine di quelle due, le quali con sguardo sorridente e quasi di consenso mi ripetono in coro: "va bene, ora puoi rivestirti."
09-01-2021, at 07:51 PM
Alýntý
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