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Le mie storie (69)

 
Post #1


Le mie storie (69)Eccomi di nuovo qui dopo credo più di un mese a raccontarvi qualcosa. Sono quasi emozionata, un po' anche imbarazzata nel tornare a scrivervi, spero che ne varrà la pena come sempre.Tutto è cominciato al mio onomastico quando le mie amiche si sono presentate con una busta all'interno della quale c'era l'abbonamento per tre mesi alla palestra. Chi ha letto le mie storie passate, saprà che non sono proprio un amante dello sport e in particolar modo delle palestre, nonostante in passato mi sia iscritta più di una volta. Però, un poco incuriosita dal fatto che ormai ero l'unica a non frequentare questo posto, un po' perché dovevo comunque onorare il regalo delle mie amiche, mi sono presentata qualche giorno dopo vestita (senza vergogna) con un paio di leggins scuri, sotto un reggiseno contenitivo (regalatomi per l'occasione insieme all'abbonamento) e sopra una bella felpa larga per cercare di nascondere un po' qualche rotondità. È inutile dire che la mia presenza era uguale a quella delle tende, ovvero assolutamente anonima; credo sia superfluo descrivervi la fauna femminile che ci ho trovato, soprattutto il modo in cui vanno vestite alcune ragazze, ancor di più alcune mie coetanee che senza alcun ritegno mostrano (facendo finta di niente) mutande microscopiche oppure il sedere nudo sotto calzamaglie attillatissime. La prima settimana ho fatto un po' di corpo libero, poi mi sono buttata sul pilates, fino a quando una sera di alcune settimane fa, verso le 9:30 (considerate che è aperta H 24) mi si avvicina un ragazzo sopra i 30 anni, carnagione scura (abbronzata), capelli ricci molto corti e fortunatamente fisico scolpito ma non particolarmente muscoloso. Mi rendo conto che si è accorto che, essendo la palestra quasi del tutto vuota, mi trovavo come un pesce fuor d'acqua, non sapevo cosa fare né quale attrezzo utilizzare. Insomma si presenta "ciao sono Alessandro" e subito dopo "devo essere sincero, e più di una volta che ti noto, mi fai sorridere perché si capisce benissimo che non è un posto dove ti senti a tuo agio. Ho ragione?" Io mi apro in un sorriso enorme perché finalmente qualcuno mi capisce. Mi spiega che, nel momento in cui decido di fare palestra, devo cercare di sfruttarla per qualcosa che potrebbe portarmi benefici. Io naturalmente, senza vergogna, gli dico che vorrei dimagrire un po' le cosce e il culone, magari anche un po' di pancetta. Lui allora si propone di farmi da personal trainer (figura che ho scoperto essere piuttosto di moda tra tutte le mie amiche), ed io accetto senza problemi, promettendogli di seguire i suoi consigli. Dopo avergli spiegato gli orari in cui sarei potuta andare, ci diamo appuntamento la sera dopo alle 10. Vi parlo di una ventina di giorni fa, e ricordo come fosse oggi che dopo essere tornata distrutta dal lavoro, non avevo nessunissima voglia di andare a stancarmi. Ma il ricordo della sua gentilezza, ed anche della sua oggettiva bellezza, ha fatto sì che dopo un toast veloce, mi mettessi nuovamente in abbigliamento da palestra (come già descritto sopra) ed andassi all'appuntamento. Dopo i soliti saluti di rito, mi ha messo a faticare neanche dovessi diventare una marines; il risultato è stato che dopo una mezz'oretta ero praticamente esanime e lui, credo per pietà, si è offerto di farmi un massaggio.Ecco! Da quel momento, le maledizioni che avevano mandato alle mie amiche, si sono trasformate d'incanto in ringraziamenti. Mi ha fatto togliere la felpa e dopo avermi fatto poggiare sul lettino con la schiena all'aria, ha cominciato a toccarmi con quelle sue mani magiche. La schiena, le spalle, ogni centimetro della mia pelle sembrava esultare ogni volta veniva toccato dalle sue dita. Poi mi ha chiesto se volessi essere massaggiata anche alle gambe. Domanda inutile (ma lui giustamente non lo sapeva), io in estasi assoluta, gli ho detto di sì naturalmente e lui, un po' a disagio mi ha improvvisato un massaggio sopra i leggins. Alla fine mi ha detto che avrei dovuto avere le gambe nude per una cosa fatta bene, quindi mi ha chiesto per l'appuntamento successivo di andare in pantaloncini oppure di portarmi il cambio in palestra. Non vi nascondo che mentre tornavo a casa, la mia micia era piuttosto bagnata, ed io ero tutta una vampata di calore.Così qualche giorno dopo quando sono andata, come al solito, di sera sul tardi, pensavo tutto fuor che agli esercizi da fare; o meglio li facevo ma cercando (maldestramente) di suscitare in lui qualche reazione di tipo fisico. All'inizio niente di niente, nonostante cercassi di fare gli esercizi dell'interno coscia con sensualità, e con le mie gambe completamente allargate, niente quasi non mi guardava. Poi è arrivato il momento del massaggio, sono andata nello spogliatoio a cambiarmi, uscendo con dei pantaloncini corti e nonostante non è che fossi granché, quando mi sono girata, ha cominciato a toccarmi in maniera differente; dai polpacci e risalito alle cosce, poi senza chiedermi nulla mi ha praticamente infilato il pantaloncino tra le chiappe ed ha continuato a massaggiare le natiche. In quel momento ho avvertito la sensazione che più che un massaggio fosse una palpata di culo, e la conferma l'ho avuta quando, terminato il tutto, mi è passato davanti (mentre ero seduta) con una evidente erezione. Io non aspettavo altro che ci provasse, ma lui niente, dopo avermi salutato, mi ha dato appuntamento per la lezione dopo.Stessa ora tarda, palestra praticamente vuota, c'eravamo io, lui, un ragazzetto che faceva pesi e due ragazze che facevano la cyclette. Solita mezz'ora di esercizi, solito tentativo della sottoscritta di farsi notare, poi al momento del massaggio, poiché il nostro solito lettino era occupato dalle ragazze, siamo andati in un posto più appartato dove ce n'era un altro. Questa volta a differenza delle altre, dopo avermi trattata la schiena e le gambe, mi ha detto di girarmi per continuare il drenaggio delle cosce. Le sue mani salivano sempre di più, fino ad arrivare all'inguine dov'era costretto a spostare il pantaloncino. Lui non mi guardava ma, più passavano i minuti e più la sua tuta corta tradiva il suo stato di eccitazione; io al contrario lo fissavo proprio lì un po' eccitata un poco divertita tanto che quando finalmente mi ha guardata, accorgendosi del mio sguardo, mi ha sorriso quasi a scusarsi. "Sono cose che succedono" mi ha detto letteralmente, io ridendo gli ho detto che non mi sembrava tanto professionale, lui si è fatto paonazzo, poi vedendo che, quasi a sfidarlo, muovevo le gambe all'interno all'esterno, mi si è avvicinato ed io senza dire niente gli ho abbassato la tuta facendo uscire il suo uccello completamente duro. Mi sono alzata dal lettino e ho cominciato a fargli un pompino. Lui era in piedi davanti a me, io seduta con il suo affare che accompagnava i movimenti della mia testa avanti e indietro. Quando abbiamo capito di essere soli, mi ha fatta poggiare nuovamente con la schiena e dopo avermi allargato le cosce, senza neanche togliermi i calzoncini, li ha spostati insieme agli slip ed ha cominciato a scoparmi. La cosa non è durata tanto, era troppo eccitato, infatti dopo poco mi è venuto sulla pancia mentre io gli chiedevo di continuare. Lui allora è salito con le ginocchia sul lettino, con la mano si è fatto strada e mi ha fatto godere infilandomi due dita dentro e fuori fino all orgasmo.Il tempo di ripulirmi e rivestirmi che ero già a casa a fare la doccia. L'indomani (sabato) dopo una serie di messaggini piuttosto espliciti da parte di entrambi, ci siamo dati appuntamento a casa mia per cena e dopocena. Durante la mattinata il programma è cambiato e la sera all'ora di cena ci siamo incontrati in piazza, io con le mie amiche, lui con il suo gruppo. Per l'occasione, stranamente, avevo deciso di vestirmi in maniera piuttosto audace: parigine e, udite udite, minigonna (non particolarmente corta), sopra invece un top nero (senza reggiseno) con sopra un giubbino di jeans. Lui è rimasto colpito dal mio abbigliamento "normale", visto che mi aveva potuto "ammirare", per così dire, solo in tenuta da ginnastica. Naturalmente non sapeva che generalmente vesto piuttosto ordinario. Ma, ogni tanto è bene tenere nascosti i propri difetti. Siamo andati a mangiare una pizza insieme ad un po' di gente, poi, si è offerto di accompagnarmi a casa. Alla sua richiesta le mie amiche mi hanno guardata, piene di invidia, ed io sorridente come non mai le ho salutate.Arrivati a casa mia, l'ho fatto accomodare sul divano del salotto e dopo avergli offerto un caffè, mi sono seduta vicino a lui ed abbiamo cominciato a baciarci. Io avevo voglia di arrivare subito al dunque, ma non volevo fare il passo più lungo della gamba; lui al contrario, nonostante lo avessimo già fatto in palestra, sembrava voler esplorare il mio corpo lentamente. Così, mentre le nostre lingue si intrecciavano, la mia mano aveva aperto il suo pantalone, mentre la sua si era insinuata all'interno delle mie calze (che avevo messo sotto la parigine visto che faceva freddo). Abbiamo cominciato a masturbarci a vicenda, neanche fossimo due adolescenti. Poi lui mi ha abbassato il top facendo venir fuori entrambi i seni. Da quel momento ho capito che, come tanti maschietti, il richiamo delle tettone, è sempre implacabile. Io ero seduta sul divano, lui si è messo in ginocchio sopra di me ed ha cominciato a strusciarmi il suo uccello tra i seni, mentre con le mani li stringeva. In maniera del tutto inaspettata mi è venuto addosso. Io ero eccitata ma ancora lontano dall'avere l'orgasmo; infatti nascondendo un po' la sorpresa, mi sono alzata e dopo essermi spogliata dalla parte di sopra (che aveva sporcato) sono andata in bagno a lavarmi. La mia micia però era già piuttosto bagnata e voleva il suo trofeo. Mi sono tolta calze e mutandine e dopo averlo chiamato in camera da letto, mi sono fatta trovare stesa, completamente nuda. Lui è arrivato con la camicia sbottonata ed il pantalone chiuso; appena mi ha vista, nel giro di pochi secondi è rimasto nudo anche lui, bello come il sole, tutto per me. Il suo uccello però aveva bisogno di essere rimesso in sesto, quindi appena si è accomodato nel letto, senza indugi sono scesa giù con la bocca ed ho cominciato a fargli un bocchino che si ricorderà per parecchio tempo. Finalmente era tornato in erezione, bello grosso e depilato. Mi sono messa sopra di lui e l'ho cavalcato fin quando non sono venuta. Poi lui mi ha fatto girare e mi ha scopata a pecorina. Alla fine eravamo entrambi appagati e se non avesse ricevuto la telefonata di un amico che era rimasto in panne con la macchina, credo proprio che avremmo continuato.Beh prima di chiudere voglio già anticiparvi che a breve potrete leggere ciò che ho fatto la notte di halloween? Dolcetti, scherzetti? A più non posso!
04-04-2021, at 08:23 AM
Alıntı
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