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Durum
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Alla rıcerca del pıacere
Post #1
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ALLA RICERCA DEL PIACEREMi presento, sono SANDRA, TRAVESTA 38 anni, che ha scoperto la sua vera vocazione: fare la troia di un gruppo di maschi.Dopo una sera passata a fare una gang al risveglio rimasi ancora a letto,sotto le coperte ripensando alla fantastica serata passata, mi sentivo strana ,ero rilassata,felice, finalmente appagata,rivivevo con la mente quello che avevo fatto, avevo ceduto agli istinti del mio corpo lasciando da parte tutte le barriere mentali che un gesto del genere comporta. Era inutile negarlo,ed io non lo faro' , ma la gang che avevo subito mi era piaciuta da impazzire. Sotto le lenzuola che avvolgevano come in un abbraccio il mio corpo mi stavo eccitando , sentivo ancora vivo il loro odore su di me,sentivo i capezzoli indurirsi, la mano scivolo' nel mio buchino posteriore gia bagnato.Infilavo le dita con voglia sempre maggiore ,infilavo prima un dito ,poi due e infine tre nel mio culetto, con l'altra mano mi torturavo i capezzoli, nella mia testa ripassavano le immagine della sera prima .Ero a gambe divaricate continuavo a masturbarmi.Nel pomeriggio presi visione del video che mi avevano girato, a parte l'inizio un po' confuso il resto era di buona fattura, si vedevano scene da film porno,si capiva,e sentiva, benissimo quando stavo godendo. La troia insospettabile Sandra ,sbattuta su un pavimento di una lurida stazione di servizio da un branco di sconosciuti, se l'avessero saputo chi mi conosceva !. Ma a me era piaciuto,e anche molto, e volevo riprovare quel ? estremo godimento. I giorni a seguire passarono con la crescente voglia e le mie solite attivita': lavoro,giri in bici, e la vita normale ma il tarlo che avevo in testa era sempre lo stesso ,come potevo riprovare quella situazione.Passavano i giorni tra violente masturbazioni anali , ma un giorno il caso , e il mio solito giro in bici al parco mi vennero in aiuto. Una mattina,appunto, ero nel parco,dove andavo con la mia bicicletta, e stavo facendo il mio solito giro quando per errore presi una stradina che conduceva ad un capannone, che all'apparenza sembrava vuoto. Mi fermai ad osservare e con mia grande sorpresa vidi uscire tre extracomunitari, probabilmente tunisini, la cosa mi incuriosi' e allo stesso tempo stuzzico' la mia fantasia. Presi la bici e passai al lato della costruzione e da una finestra aperta riuscii a vedere qualcosa. Sul lato opposto della finestra da dove guardavo io, c'erano dei materassi in fila, in fondo a destra tutta roba cha queste persone probabilmente vendevano nei vari mercatini della zona. Era la situazione che stavo cercando mi sentivo gia' bagnata alla sola idea. Il giorno seguente tornai verso le cinque di sera, era gia' buio, eravamo a fine novembre, e vidi entrare circa una ventina di extracomunitari, tunisini, algerini e marocchini, era chiaro che il posto era usato come deposito merci e da alcuni come dormitoio. Era perfetto, mi sentivo tutta eccitata. Possibile che ero diventata una troia di questo livello ? Evidentemente la risposta era si... ma non ci trovavo niente di male, volevo solo godere e mi piaceva farlo in questo modo. Dopo mezz'ora me ne andai sarei ritornata di li a qualche giorno. Il giorno tanto sospirato arrivo' ,verso le sedici inizia a prepararmi, mi vestii con la tenuta da bici, sotto indossavo un perizoma rosso bordo 'intonato con il colore delle unghie dei piedi e delle mani ed un profumo molto sensuale. Infine preparai lo zainetto con dentro un asciugamano una tuta da ginnastica e la mia nuova telecamera digitale comprata apposta per farmi immortalare.Caricai la bici sulla macchina e partii verso il parco, in dieci minuti fui li' ,parcheggiai l'auto e presi la bici, mi diressi veso il capannone, fuori c'erano quattro extracomunitari cha stavano fumando, mi avvicinai facendo finta di avere problemi con la bici:SCUSATE RAGAZZI HO UN PROBLEMA CON LA MIA BICI MA NON CAPISCO COS'E' POTETE AIUTARMI ?. Sfoggiai un sorriso ingenuo e allo stesso tempo ammiccante. I ragazzi in maniera molto gentile tentarono di capire , ma visto che eravamo fuori e faceva freddo, mi invitarono ad entrare nel capannone. Io accettai con molto piacere, all'interno era abbastanza grande e caldo ma in fin dei conti era un magazzino adibito da loro a rifugio. Dentro c'erano altri sei ragazzi che come mi videro vennero tutti verso di me, due ragazzi si chinarono sulla bici, io mi tolsi lo zaino dalle spalle e mi piegai anch'io verso la bici. Intanto con sguardi furtivi gli altri intorno a noi mi guardavano il culo, uno di loro facendo finta di interessarsi al problema mi appoggio' il suo pacco dietro, approfittando del fatto che ero piegata. Io non feci niente ,anzi, iniziai a muovere leggermente il culo per facilitare lo strofinio, sentivo che il cazzo gli si stava ingrossando, e doveva essere un bel randello, gli altri intorno a me si accorsero della cosa. Sentivo che facevano dei commenti , ma non capivo perché parlavano la loro lingua. Intanto mi rialzai il cerchio si era fatto piu' stretto intorno a me, sentivo il loro odore, quello che me lo aveva appoggiato avava fatto segno agli altri ed infatti sentii due mani che mi accarezzavano le natiche. Io non feci niente stavo al gioco che io avevo cominciato,facevo finta di stare a sentire uno dei ragazzi che parlava,quando ad un certo punto quello che avevo di fronte, accortosi della scena e che io non reagivo disse : FORSE HO CAPITO QUAL ? E' IL PROBLEMA ! e con un gesto improvviso si slaccio' i pantaloni e tiro' fuori l' uccello. Se lo menava davanti a me , sara' stato lungo circa 20 cm ma bello largo e con una grossa cappella , io recitai ancora un po' mentre gli altri intorno ridevano e si toccavano le patte gia' belle rigonfie : ma no ragazzi.....forse avete frainteso...io.... Ero gia' tutta fradicia. Due mi presero per le braccia e mi fecero inginocchiare davanti a quel cazzo, non opposi resistenza, mi ritrovai quell'arnese davanti la faccia e senza tanto pensarci su iniziai a baciarlo e a leccare quella cappella.Gli altri a questa vista si tirarono tutti fuori i cazzi, ero circondata da dieci piselli di dieci extracomunitari. Mentre succhiavo quello che avevo davanti con le mani ne tenevo altri due, a rotazione lo presi in bocca a tutti, il piu' piccolo forse misurava sui diciotto cm ma per il resto avevano tutti delle belle nerhie , ma due di loro erano sui venticinque . Erano molti i cazzi che stavo succhiando , ma mi piaceva leccare e succhiare, i commenti si sprecavano:CHE BOCCA CHE HAI,SEI MERAVIGLIOSA,ORA FARAI LA PUTTANA PER NOI,TI SFONDEREMO ZOCCOLA CHE NON SEI ALTRO . Io con il cazzo in bocca accennavo ad un sorriso di approvazione. Poi mi rialzai, avevo mani su tutto il corpo,e dallo zaino tirai fuori la telecamera digitale e spiegai cosa volevo fare, farmi riprendere mentre ero la loro cagna. Delle riprese se ne occupo' un ragazzo sui 35 anni di nome hammed, mi disse che era un ingegnere e avrebbe fatto tutto lui. Cosi'mi spogliai e rimasi solo con il perizoma,gli altri ragazzi presero un materasso e mi fecero inginocchiare di nuovo davanti a tutto quel ben di dio ! Iniziai di nuovo a spompinari tutti , ma con maggior trasporto, ne prendevo uno in bocca i due nelle mani me li avvicinavo e li sbattevo sulle mie guance , sui miei zigomi, da dietro sentivo che me li appoggiavano sulla schiena , sui capelli, avevo le mani sul corpo e dita in culo, un paio mi leccavano i capezzoli, ormai duri come chiodi. Adesso volevano scoparmi cosi' mi sistemai alla pecorina e apri il culo
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